MyCulture: la casa sul web delle lingue minoritarie
La piattaforma pensata per produrre, aggregare e diffondere contenuti multimediali ha il duplice scopo di valorizzare e far conoscere gli idiomi locali. Grazie alla consulenza di Kitzanos il progetto dell’imprenditore Salvatore Cubeddu ha ottenuto il finanziamento Smart&Start di Invitalia.
Giovanni Runchina
Giovanni Runchina
13 Luglio 2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Una casa multimediale che ospita, diffonde e fa incontrare le lingue minoritarie con l’ambizione di diventare il riferimento a livello globale. MyCulture è la piattaforma pensata per valorizzare e mettere in relazione questo vasto e multiforme mondo offrendo sul web un servizio di scambio di contenuti multimediali creati, tradotti, doppiati o sottotitolati in lingue identitarie.

Il progetto, fissato nei dettagli con la consulenza di Kitzanos, ha ottenuto un’importante linea di finanziamento da Invitalia attraverso lo Smart&Start.

Un modo intelligente e moderno per uscire dalla logica della riserva indiana e aprirsi al mondo sfruttando le infinite potenzialità di internet, soprattutto in termini di diffusione. «Siamo partiti da una duplice constatazione, la ricchezza culturale delle lingue minoritarie e la necessità di creare un network. Da ciò è nata la riflessione sullo strumento ideale per preservare questo immenso patrimonio e garantirgli un futuro nella modernità» afferma Tore Cubeddu, imprenditore nel settore dei media e da sempre attento al tema delle lingue minoritarie.

La soluzione individuata è appunto MyCulture, piattaforma web based in cloud che offrirà agli utenti un catalogo multimediale continuamente aggiornato e accessibile in vari modi. Il vantaggio sarà sia per i produttori di contenuti, sia per i fruitori. I primi metteranno i loro lavori in un ambiente nel quale i costi di sottotitolazione e distribuzione saranno convenienti perché potranno raggiungere una platea potenzialmente molto vasta; i secondi, grazie a token di scopo creati appositamente per sostenere volontariamente le produzioni e a NFT sul marketplace, orienteranno di fatto la creazione di contenuti. Non semplici spettatori ma attori che di fatto con le loro scelte incidono su quanto viene proposto.

MyCulture inoltre potrà raggiungere le comunità di emigrati sparse in tutto il mondo e permetterà di produrre titoli girando le scene di dialogo due volte, una in lingua minoritaria e un’altra in una lingua nazionale, commercialmente più appetibile per le piattaforme di streaming e di distribuzione internazionale.

Non solo, sarà l’unica impresa del settore che realizzerà un’ampia gamma di servizi di scambio di produzioni audiovisive, libri, audiolibri, materiali didattici e videogiochi. Nell’offerta saranno incluse: una Tv Over the Top (OTTV), web TV e web radio, una libreria di contenuti audiovisivi e app per smart tv e per bambini. Quest’ultimo aspetto permetterà di dotare di un nuovo strumento didattico anche le scuole coinvolte nell’insegnamento delle lingue locali.«MyCulture – conclude Cubeddu – fornisce non solo uno strumento per soddisfare il bisogno sociale di condividere, creare e usufruire di contenuti nella lingua locale attraverso tutte le moderne forme di comunicazione ma consente di entrare in un network economicamente sostenibile e culturalmente sensibile a un tema così importante e sentito a livello globale».