Sardegna 2050: nominati Presidente e Direttivo
Redazione
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24 Gennaio 2022
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L’associazione nata 10 anni fa per contribuire alla diffusione sul territorio del dibattito culturale e del confronto ha un nuovo presidente, Nicola Pirina, che sarà coadiuvato da un rinnovato consiglio direttivo. L’obiettivo: far emergere i talenti territoriali e condividere le idee migliori per dare all’isola centralità decisionale in vista del PNRR e del nuovo ciclo di Programmazione Europea.

Organizzare nuovamente incontri e dibattiti, riprendendo il filo ormai interrotto da tempo della comunicazione nei e tra i territori. Riparte con una squadra rinnovata l’attività di Sardegna2050 (il sito è in fase di riprogettazione) l’associazione nata per mettere in rete le migliori idee ed esperienze presenti nella nostra regione e favorirne la massima circolazione. Un think tank per l’elaborazione di una visione politica che potesse suggerire politiche pubbliche ma anche un modo per fare politica, discutere di prospettive, ragionare su una visione di lungo periodo senza alcuna bandiera di parte, fuori dagli schemi tradizionali e dalla logica di schieramento, perché le buone pratiche hanno appartenenza universale.

Presidente e direttivo sono stati nominati nel fine settimana appena concluso. Al vertice Nicola Pirina, CEO di Kitzanos e tra i fondatori nel 2012 dell’associazione che, nel corso degli anni, si è spesa in numerose iniziative di grande rilievo e impatto come ad esempio l’attività di educazione all’imprenditoria nelle scuole e, ancora, la diffusione dei temi legati all’innovazione. Con lui fanno parte del consiglio direttivo: Emanuele Cabras (tesoriere), Francesco Atzeri (coordinatore), Sara Mandis Pusceddu (segreteria operativa).

Il nuovo direttivo di Sardegna2050: Nicola Pirina, Emanuele Cabras, Francesco Atzeri, Sara Mandis Pusceddu

Il nuovo direttivo di Sardegna2050

«Vogliamo fare una cosa semplice, animazione sul territorio, per dare vitalità a quelle energie presenti ma sopite in termini di idee e progettualità; sotto questo profilo siamo aperti ai contributi migliorativi a partire, ad esempio, da quelli sul nostro manifesto fondativo che non è certo intoccabile ma una base valoriale forte da cui partire», afferma Nicola Pirina.

Necessità tanto più impellente vista la contingenza storica che, al netto di complessità e criticità, presenta caratteristiche uniche in termini soprattutto di risorse finanziarie e di condizioni sociali e politiche in cui versa la nostra isola. Dopo anni di ristrettezze, di avvitarsi o meglio di appiattirsi sull’austerità, dopo decenni si prospetta una situazione paradossale: l’arrivo di un oceano di risorse economiche in latitanza quasi totale di progetti coerenti con la transizione energetica, ambientale, economica e sociale in atto.

«Oggi assistiamo al paradosso per cui se da un lato, potenzialmente, verremo inondati di risorse provenienti tanto dal PNRR quanto dal nuovo ciclo settennale di Programmazione Europea (2021-2027 ndr), dall’altro rischieremo di perdere un treno che non passerà più perché mancano i progetti, i piani di azione coerenti che prima di tutto vanno discussi in maniera approfondita. Noi, nel nostro piccolo, intendiamo essere promotori e facilitatori e per questo gireremo in lungo e in largo la Sardegna per creare connessioni e fare rete. Un modo per allargare al massimo il dibattito, rendendolo più trasparente e partecipato possibile e anche una strada per vincere quella apatia costante e diffusa che si manifesta in maniera eclatante quando si tratta di scegliere i nostri rappresentanti a tutti i livelli decisori. Ci appelliamo a tutti – conclude Pirina – soprattutto a quel 55% di persone non votanti che così facendo, si collocano al di fuori di processi decisionali comunque riguardanti la collettività intera, nessuno escluso».

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