La scommessa salvavita di Blue Lab
Giovanni Runchina
Giovanni Runchina
15 Ottobre 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

La startup di Cinzia Coppola, Michele Monaco ed Elena Viezzoli ha costruito una linea di dispositivi portatili per trovare velocemente le persone disperse. Installabili per ora sugli elicotteri, i trasmettitori potranno essere montati in futuro anche su navi, aerei e droni.

Prima una chiacchierata tra imprenditori che innesca la scintilla della curiosità, poi il lavoro vero e proprio: un anno di ricerca sul prodotto, di studio della normativa e di scelta dei collaboratori migliori. Blue Lab è una nuova linea di trasmettitori portatili usati per facilitare l’individuazione delle persone in situazioni di emergenza.

«Ho pensato al da farsi – svela Cinzia Coppola – dopo aver ascoltato un amico, produttore di zattere da salvataggio. Mi ha fatto capire quanto fosse importante avere dispositivi affidabili e pratici e sottolineato che c’era un solo fornitore, inglese, in grado di soddisfare le richieste».

Dal confronto alla voglia di misurarsi in questa sfida tecnologica e imprenditoriale, il passo è stato breve: «Io sono un’ingegnera e mi sono attivata assieme agli altri componenti del team che sono Michele Monaco ed Elena Viezzoli. Abbiamo fatto una ricerca di mercato e constatato che il settore presenta una curva di crescita significativa e margini di guadagno interessanti. Poi ci siamo concentrati su altri aspetti: ricerca, studio delle leggi del settore, richiesta autorizzazioni, scelta di collaboratori adatti e con altissime professionalità».

Una squadra affiatata e capace che ha centrato l’obiettivo: trasmettitori precisi e resistenti alle sollecitazioni estreme. «Attualmente – precisa Coppola – la nostra proposta è rivolta al segmento degli elicotteri ma vogliamo estenderla a navi, aerei e droni. L’apparato, collegato al satellite, è una sorta di piccola trasmittente, che si sistema nella zattera di salvataggio. Un top di gamma per compattezza, leggerezza e affidabilità che fa risparmiare tempo, elemento di vitale importanza per salvare vite umane».

La qualità tecnica, però, deve andare di pari passo con l’abilità nel gestire gli affari: «Abbiamo bisogno di maggiori competenze per avvicinarci meglio al mondo degli investitori. Sotto questo profilo, Founders Boost può fornirci una grande mano».